Circa il 20-30% delle donne, almeno una volta nella vita, ha avuto episodi di cistite, un’infiammazione della vescica urinaria. In molti casi, il disturbo è ricorrente se si presenta sempre ad intervalli di tempo più o meno regolari (ad esempio durante i cambi di stagione) o recidivante quando il malessere torna a manifestarsi a distanza di poche settimane, o pochi mesi, dall’episodio precedente.
L’85-90% delle cistiti ricorrenti e recidivanti sono dovute ad infezioni da Escherichia coli. Questo batterio, infatti, riesce ad entrare all’interno delle cellule uroteliali, alimentando in modo continuo lo stato infiammatorio e predisponendo il/la paziente a sempre più frequenti recidive. In questi casi, il frequente utilizzo di antibiotici non sembra essere efficace nella risoluzione del problema, oltre a generare forme di batteri sempre più resistenti e difficili da debellare.
Nell’articolo vediamo meglio cosa è la cistite, come si manifesta, quali sono i fattori predisponenti e com’è possibile prevenirla.
La cistite è un’infiammazione che interessa la parte bassa dell’apparato urinario – vescica, collo vescicale e uretra – generalmente causata da un’infezione dovuta a batteri che attraverso le vie urinarie risalgono in vescica.
La maggior parte delle infezioni delle vie urinarie è causata dai seguenti batteri:
L’Escherichia Coli è un batterio dalla caratteristica forma a bastoncino, dotato di piccoli uncini (fimbrie) che utilizza per restare ancorato alla parete della vescica; la sua presenza libera tossine che scatenano l’infiammazione.
Altri germi chiamati in causa sono microrganismi di origine gastrointestinale che passano dall’intestino al perineo (la parte esterna del pavimento pelvico), penetrano in vagina e raggiungendo l’uretra e la vescica; diversamente, attraverso il sistema linfatico trasmigrano direttamente nell’apparato urinario.
I principali sintomi della cistite sono: bruciori minzionali, aumentata frequenza minzionale, senso di “contrazione” della vescica, febbre, dolore ai fianchi e al pube, nausea, vomito e, talvolta, sangue nelle urine.
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) colpiscono prevalentemente il sesso femminile: cinquanta volte più frequenti nelle donne, sessualmente attive e di età compresa tra i venti e i cinquant’anni, rispetto alla popolazione maschile.
Questo è dovuto al fatto che esistono fattori che predispongono la donna a questo tipo di infezione. Essi sono:
Le cistiti e le infezioni delle vie urinarie possono ripresentarsi più volte e cronicizzare. Si parla di cistiti ricorrenti quando si presentano tre episodi comprovati e separati nell’arco di un anno oppure due episodi in sei mesi, sempre a intervalli di tempo più o meno regolari, per esempio durante i cambi di stagione.
Si parla, invece, di cistiti recidivanti quando i disturbi ricompaiono a distanza di alcune settimane o mesi dal trattamento antibiotico.
Le cistiti ricorrenti si presentano spesso a causa di: scorrette abitudini alimentari e comportamentali (scarsa o eccessiva igiene intima), debilitazione del sistema immunitario, affaticamento fisico e mentale, pantaloni o biancheria intima eccessivamente aderente, biancheria intima sintetica, malformazioni congenite o acquisite dell’apparato urinario, uso improprio di antibiotici che non eradicano le infezioni e facilitano l’insorgenza di resistenze batteriche.
Per evitare le recidive, nel caso di cistiti batteriche è importante fare un uso corretto degli antibiotici, i quali vanno assunti solo dopo aver eseguito l’urinocoltura, ovvero la ricerca dei batteri nelle urine.
Inoltre, è fondamentale modificare le eventuali cause comportamentali, seguire una corretta alimentazione, assumere prebiotici e probiotici per riequilibrare il microbiota intestinale e mantenere un corretto pH vaginale.
In caso di cistiti ricorrenti e recidivanti è necessario eseguire specifici accertamenti per approfondirne le cause. Gli esami di accertamento comprendono:
Il trattamento per la cistite viene indicato dal medico di fiducia dopo l’accurata diagnosi e indagine per capire quale condizione causa la ricorrenza della cistite.
In caso di infezione acuta viene prescritta una terapia antibiotica. Nei casi di cistiti ricorrenti il trattamento prevede l’assunzione di antibiotico per le forme acute e un ciclo di antibiotici più selettivi nel caso di cistite recidivante.
Negli ultimi anni si è assistito ad un uso sempre più indiscriminato degli antibiotici nella cura delle cistiti ricorrenti e recidivanti o addirittura come prevenzione ad esse; questa tendenza ha aperto la strada al fenomeno della resistenza di molti batteri che oggi sono in grado di neutralizzare l’azione dei farmaci più usati.
Inoltre, è dimostrato che l’uso di antibiotici a scopo preventivo non è utile nel trattamento delle cistiti e stermina la flora batterica intestinale, importante per difendersi dalle aggressioni esterne.
Prevenire la cistite è possibile anche attraverso l’assunzione di rimedi naturali da assumere periodicamente ed a cicli; troviamo:
11 consigli comportamentali utili nei casi di cistiti ricorrenti
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